Ancora oggi parlare di donne vuol dire valorizzare l’eccellenza, individuare modelli utili a far da guida per le giovani generazioni che puntano a carriere nei campi storicamente dominati dalle figure maschili, come l’economia, la politica, la scienza, ma anche in quelli dove l’accesso alle donne è meno complicato e osteggiato. Il progetto – intitolato alla Signora del Medioevo Matilde di Canossa – intende raccogliere testimonianze di successo sul campio, attraverso quattro grandi incontri-interviste con donne protagoniste del nostro tempo.
Al momento i media ripostano soprattutto i risultati faticosamente ottenuti dalle donne che devono dimostrare di essere più brave degli uomini. Ma non solo: a ciò si aggiunge il difficile impegno delle donne a far coesistere nei tempi di vita, la carriera e l’attività di accudimento, normalmente delegato e naturalmente assolto dalle donne. Thierry Gaudin sosteneva nel 1990, in uno studio di futurologia intitolato: 2010: récit du prochain siècle, che il secolo XXI sarà "le siècle de la femme".
Nella sua predizione Gaudin non propone un modello o dei modelli di donna, piuttosto afferma che soltanto le donne, tutte le donne, diventeranno protagoniste della Storia, artefici del mondo e della complessità della società globale. Oggi viviamo la fase di transizione in cui è necessario evidenziare una pluralità di esempi che anticipano l’annunciata fase in cui alle donne, al pari degli uomini sarà possibile riconoscere ruoli da protagoniste. Resta un compito ulteriore da assolvere: quello di analizzare e comprendere quale sia il determinante contributo delle donne al cambiamento e su quello tracciare il nuovo corso della Storia. (Annamaria D’Ursi)
Consuelo Barilari – Curatrice del Festival – MEDì Schegge di Mediterraneo Valeria Maione – Consigliera di Parità della Regione Liguria
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