25 novembre SALA MERCATO
LA MITE
Di Fëdor Dostoevskij
Adattamento e regia Nicola Zavagli
Con Beatrice Visibelli
Produzione Teatri d’imbarco
Un intenso monologo sulla violenza domestica che Nicola Zavagli ha tratto dal racconto di Fëdor Dostoevskij per l’interpretazione appassionata di Beatrice Visibelli. Dando voce al carnefice, la sensibilità dell’attrice si immergerà nei labirinti oscuri della sua mente, con un inedito e sconcertante rovesciamento di prospettive e di ruoli. Beatrice Visibelli affronta il rapporto uomo/donna nel suo schema maledetto di vittima e carnefice. E lo fa in un originale ribaltamento di ruoli, non nella parte della donna/vittima, ma provando a immergersi nei labirinti della mente dell’uomo/carnefice. E per allontanarsi dalla cronaca (che inesorabile continua a denunciare lo stillicidio delle vittime) sceglie un monologo scritto dal più profondo indagatore dell’animo umano: Dostoevskij. Un monologo polifonico dove i pensieri diventano un flusso di parole che tentano ostinatamente di capire il perché di un rapporto dominato dal silenzio, usato come arma di potere e di tortura psicologica. E dove infine in un crescendo incalzante emerge il carattere tutt’altro che “mite” della giovane donna. “A volte sentivo per lei una tormentosa pietà, sebbene talora mi sorridesse proprio l’idea della sua umiliazione.” Un capolavoro urgente per capire dal profondo il nostro tempo.
Ispirato a un caso di cronaca, questo lungo racconto è stato pubblicato dall’autore nel 1876, nel numero di novembre del suo Diario di uno scrittore a cadenza mensile. In Italia è arrivato per la prima volta nel 1919. “Immaginate un uomo la cui moglie, suicidatasi alcune ore prima gettandosi dalla finestra, sia stesa davanti a lui su un tavolo. L’uomo è sgomento e ancora non gli è riuscito di raccogliere i propri pensieri… Ecco, parla da solo, si racconta la vicenda, la chiarisce da se stesso”. Così scrive Dostoevskij nel presentare l’opera ai lettori. L’uomo, quarantuno anni, ex capitano cacciato dal reggimento con l’accusa di viltà e ora titolare di un banco dei pegni, non è un inveterato criminale, ma come l’Uomo del sottosuolo è divorato dalla rabbia e dal rancore. Ha sposato una sedicenne di umili condizioni e la sua avidità senza scrupoli lo ha portato a considerare la moglie solo una sua proprietà. Il racconto restituisce con sconcertante realismo il suo soliloquio interiore che alla fine, tra contraddizioni, accuse rabbiose e false giustificazioni, lo avvicinerà, poco a poco, alla verità.
BEATRICE VISIBELLI, attrice
Si diploma a Firenze alla Bottega Teatrale di Vittorio Gassman. Debutta in Finale di partita con Walter Chiari e Renato Rascel. Lavora per Giancarlo Sepe, Pino Quartullo. Affianca Piera Degli Esposti in diverse produzioni dello Stabile di Trieste con regie di Furio Bordon e Antonio Calenda. Con Tino Schirinzi e Glauco Mauri è in Oblomov. È protagonista di Le cognate di M. Tremblay regia di Barbara Nativi con una tournèe internazionale. Per Gli Ipocriti è in Celestina regia di Cristina Pezzoli accanto a Isa Danieli. Nel frattempo lavora anche per il cinema: in La seconda moglie di Ugo Chiti, Il signor quindici palle di Francesco Nuti e per la TV con Pazza famiglia di Enrico Montesano. Nel 2002 fonda con Nicola Zavagli la Compagnia Teatri d’Imbarco con sede a Firenze con cui produce numerosi spettacoli tra cui: La cameriera di Puccini, la Trilogia della Famiglia, La leggenda del pallavolista volante al fianco del campione del volley Andrea Zorzi Dal 2010 dirige con Zavagli e la Compagnia il nuovo Teatro delle Spiagge di Firenze.
NICOLA ZAVAGLI,
drammaturgo, sceneggiatore e regista.
Come sceneggiatore ha scritto con Franco Brusati, Alessandro Benvenuti (Belle al bar, Ivo il tardivo), Antonello Aglioti, Luigi Spagnol, Ugo Chiti (La seconda moglie). Finalista al David di Donatello, al Ciak d’Oro e al Premio Solinas. Ha vinto un Nastro d’argento. All’attività di sceneggiatore ha sempre affiancato quella di regista teatrale e drammaturgo. Nel 2002 fonda la compagnia Teatri d’Imbarco con Beatrice Visibelli e dal 2010 è codirettore artistico del teatro delle Spiagge di Firenze. Tra i suoi spettacoli (testo e regia): L’armadio di famigia (Editoria & Spettacolo); La cameriera di Puccini (in Novelli Vague, Titivillus edizioni); Un matrimonio quasi felice; Indagine d’amore. Nel 2013 scrive e dirige La leggenda del pallavolista volante con Andrea Zorzi, il noto campione mondiale del volley nazionale, originale esempio di drammaturgia dello sport . Torna a scrivere di sport ne Avventuroso viaggio a Olimpia sempre con Andrea Zorzi, Beatrice Visibelli e i danzatori di Kataklò Athletic Dance Theater. Nel 2019 cura adattamento e regia di Kobane Calling di Zerocalcare portando al successo lo spettacolo Kobane Caling on stage.
Data e orario spettacolo
Sala Mercato – Teatro Nazionale Genova
giovedì 25 novembre ore 19:30
Biglietti su https://biglietti.teatronazionalegenova.it/
Intero 16 € – Ridotto Under 30 11 €
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