PREMIO IPAZIA ALLA NUOVA DRAMMATURGIA
X edizione
Vince la X edizione del Bando del Premio Ipazia alla Nuova Drammaturgia “Il sogno di Monèva” di Valentina Fantasia.
La Giuria ha proclamato il testo vincitore nell’incontro del 22 novembre presso il foyer del Teatro Ivo Chiesa – Teatro Nazionale di Genova, con la seguente motivazione.
Una realtà sommersa sotto i raggi di un sole accecante ne “Il sogno di Moneva” viene filtrata da un linguaggio ben ritmato e immune da tentazioni retoriche.
Non sono queste, tuttavia, le note più originali che hanno spinto la giuria del Premio Ipazia ad assegnare il riconoscimento alla storia di una bracciante agricola, arrivata in Campania dalla Bulgaria e vittima del regime dei reclutatori.
Non mancano infatti in questi ultimi anni, in Italia, esempi sia pur rari e di nicchia, di storie simili a questa: di caporali che sembrano mossi, come le donne sfruttate, dalla rassegnazione a un destino ineludibile di povertà.
Quello che distingue il “Sogno” è un coraggioso cambio di passo: dal teatro documento o teatro sociale del quale non si nega certo l’utilità, a un balletto dell’assurdo che ha anche una sua specifica e particolarissima forza artistica.
Un’alternanza ben orchestrata dei dialoghi tra le amiche di Moneva, morta di infarto mentre raccoglieva fagiolini e le registrazioni per il tribunale, con i reclutatori che si impegnano a far sparire il cadavere ( per evitare con la mafia guai più grossi di un’inchiesta giudiziaria?) fa passare lo spettatore dal realismo a un mondo dove i viventi sono fantasmi e il cadavere che tutti cercano e nessuno trova, assume una finta corporeità materializzandosi in surrogati grotteschi: come la farina spacciata per cenere consegnate alle amiche che la disperdono mute in mare: in acque nel quali decidono di bagnarsi concretizzando con leggerezza un sogno di purificazione finale.
Mercoledì 30 marzo, presso il Museo Biblioteca dell’Attore di Genova è stato presentato il Nuovo Bando per la X edizione del PREMIO IPAZIA ALLA NUOVA DRAMMATURGIA.
Il Premio nasce nell’edizione 2012 del Festival dell’Eccellenza al Femminile con la finalità di valorizzare il ruolo e l’immagine della donna nel Teatro e nello spettacolo. Ha l’obiettivo di mettere in contatto gli esperti di settore con i drammaturghi per favorire nuove opportunità di lavoro. Ogni anno gli autori e le autrici saranno chiamati ad affrontare nei loro testi tematiche al femminile.
Il PREMIO IPAZIA ALLA NUOVA DRAMMATURGIA 2022 vede con orgoglio confermato il successo di molte opere segnalate e premiate negli anni, oggi rappresentate e acclamate dal pubblico sui palcoscenici internazionali. Vogliamo ricordare tra le altre MILLE VOLTE TUA di Letizia Sperzaga attualmente in scena ad opera di 2 compagnie teatrali nazionali e FINO A PROVA CONTRARIA di Paolo Sartori tradotto e rappresentato dai Teatri Nazionali a Varsavia e Parigi.
Per l’anno 2022 l’argomento del Bando è LA VOCE DELLA DONNA, in linea con l’argomento del FESTIVAL DELL’ECCELLENZA AL FEMMINILE 2022 XVIII edizione/Next Generation Woman.
Insieme ai membri del Comitato PREMO IPAZIA sono intervenute alla presentazione del Nuovo Bando tre donne impegnate in tre diversi mestieri in cui è prioritario l’uso della voce: IRENE CELLE, cantante lirica soprano, GABRIELLA DE FILIPPIS, avvocata penalista vice presidente della Consulta Femminile di Genova, RAHEL SAYA, giornalista afghana profuga a Genova. Le ospiti hanno condiviso la narrazione dell’importanza della loro voce, nell’empowerment femminile, offrendo tra i molteplici significati che ha l’argomento una chiave di lettura negli scenari dell’Arte, della Giustizia e della battaglia per i diritti delle donne.
“Gli antichi Greci ritenevano che l’apertura della bocca nella donna fosse paragonabile alla perturbazione dell’ordine cosmico. Nella cultura antica le donne non erano ritenute idonee alla sophrosyne, ovvero alla moderazione, al controllo su di sé, al ritegno. Il loro parlare era percepito come disordinato e chiassoso. La poetessa e filologa classica Anne Carson nel suo saggio “The gender of sound” ha raccolto antichi esempi di come le donne venissero messe a tacere: la donna era un’entità “fallata”, che rivelava cose ed emozioni che sarebbero dovute rimanere all’interno. Un’altra studiosa della cultura antica, Mary Beard, nel suo libro “Donne e potere”, ricorda, che il primo esempio di donna messa a tacere da un uomo è nell’Odissea, nella scena in cui Telemaco ordina a Penelope di stare zitta: “O Madre mia, Or tu risali/nelle tue stanze, ed ai lavori tuoi,/spola e conocchia, intendi […]. Il favellar tra gli uomini assembrati /Cura è dell’uomo […]”.
Gli inglesi del tardo medioevo inventarono la “briglia della comare”, uno strumento di tortura che veniva messo sul viso e immobilizzava la lingua delle donne che osavano prendere parola in pubblico”.
Il PREMIO IPAZIA ALLA NUOVA DRAMMATURGIA conferma la sua attività di promozione delle opere nuove del Teatro italiano tese a valorizzare la figura femminile, con un Comitato/Giuria da 10 anni cosi formato (in ordine alfabetico):
ADRIANA ALBINI, Scienziata, Dir. Scientifico Fondazione MultiMedica Onlus – Docente Patologia Generale, CONSUELO BARILARI, Regista Direttrice Festival dell’Eccellenza al Femminile, CATERINA BARONE, Grecista, Docente Drammaturgia Antica, Università di Padova, Vice Presidente Giuria, GIANFRANCO BARTALOTTA, Docente Processi Formativi nel Teatro Università Roma Tre, Direttore Rivista Teatro Contemporaneo e Cinema, STEFANO BIGAZZI, Giornalista La Repubblica, GIULIANA MANGANELLI, Critico Teatrale Il Secolo XIX, traduttrice, regista, CARLA OLIVARI, Presidente Associazione Amici del Museo Doria, EUGENIO PALLESTRINI, Presidente Museo Biblioteca dell’Attore di Genova, MARIA DOLORES PESCE Critica e studiosa del teatro, vice direttrice della rivista Dramma.it, già Professore a contratto di Storia del Teatro, GIOVANNA ROTONDI TERMINIELLO, Storica dell’Arte, già Sovrintendente Beni Storici e Culturali Liguria, SILVANA ZANOVELLO, Giornalista Critico Teatrale Il Secolo XIX, Presidente Giuria.
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